- mer 13 giu 2018 15:23
#194593
Da Facebook
Gian Piero Travini
June 11 at 1:57pm ·
⬜⬛ PERCHÉ NON VOGLIAMO PARLARE DI RISTRUTTURAZIONE ⬜⬛
Vi chiediamo di fidarci di noi quando scriviamo di questioni finanziarie sull’AC Cesena. Quando abbiamo scritto nel 2016 - unici a farlo - che i debiti erano 42 mln. Quando abbiamo scritto che non esiste nessun raddoppio del debito nascosto all'attuale dirigenza dalla precedente. Quando abbiamo scritto, recentemente, il nome del nuovo deus ex machina del settore tecnico bianconero, Luca Mancini, anticipando l’addio di Rino Foschi.
Questa volta vi chiediamo di fidarci di noi anche quando non scriviamo.
Non ci si improvvisa curatori fallimentari dal giorno alla notte. Fare giornalismo non è intervenire ad un’assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Cesena nel 2016. Servono competenze e capacità. Che in questo momento, almeno io, non mi sento di avere.
Nessuno di noi ha studiato diritto fallimentare. E anche chi lo sta studiando nel nostro staff se ne guarda bene dal commentare la situazione che sta coinvolgendo il Cesena, perché persistono alcune anomalie, dovute non alle condotte della Società, ma alla natura stessa della vita aziendale di una società calcistica.
Non sarebbe giusto fare giornalismo con le nostre sensazioni. Che abbiamo, ma che non sono una notizia.
Perché di notizie non ce ne sono.
Ci sono diversi retroscena: il ruolo della Figc e le valutazioni di Covisoc, le differenze di interpretazione tra Agenzia delle Entrate di Forlì e Agenzia delle Entrate di Bologna, l’atteggiamento del Giudice... ma sarebbero interpretazioni che, in uno stato di diritto, non dovrebbero essere passate come giornalismo.
In questa fase il terzo potere dello Stato si deve pronunciare. In ballo ci sono dei posti di lavoro e parecchi soldi. Soldi che dovrebbero essere anche nelle casse statali, per pagare i servizi ai cittadini, e che forse non ci andranno mai. C’è gente che ha lasciato sul tavolo tanto per una passione, mentre qua intorno falliscono aziende ogni giorno.
Fare una cronaca minuto per minuto di quello che a prescindere dall’esito è comunque un DISASTRO imprenditoriale - se non proprio sportivo, vedendo quanto sia povero l’asset principale societario, ovvero il parco giocatori -, non riteniamo sia giornalismo, ma sia solo punzecchiare con un batecco un cadavere.
So che stiamo perdendo letture e lettori. E alcune realtà che mai si sono interessate a questi temi, improvvisamente si sono animate con grande premura. Capendo che lo spettacolo è lì.
Ecco. Proprio per questo scegliamo di tacere.
E di far parlare loro, la Società e i fatti.
E ad oggi, di fatti, pochini.
Vi riporto solamente una frase che mi urlò Rino Foschi al telefono, in una delle nostre litigate - per lo più causate da Stefano Severi o dalle Pagellazze™ -: “Travini, i fallimenti non cadono in prescrizione!”.
Non sarà un Cesena in regime di 182 bis-ter a cambiare questa realtà.
Servirà un cambio di mentalità, di professionalità, di uomini e di scopi per smentire Foschi.
Comunque vada.
Tutti quanti si stanno tenendo lontani dalla grana abbonamenti / fallimento. Solo Tuttocesena.it si è fermato a segnalare la cosa.
Andare a fondo sarebbe giornalismo, se proprio fosse il caso di scrivere qualcosa.