
Comunicato ripreso da Lecce Giallorossa:
Oggetto: Il Consiglio di Stato boccia la tessera del tifoso, Maroni la difende. Il Coisp: “L’ex Ministro sconfessato. Si tratta dell’ennesima bocciatura di insensati, inutili spot sulla sicurezza”.
“Insistere ancora nel difendere trovate pubblicitarie inutili quanto inconcludenti come la tessera del tifoso è veramente patetico. L’ex Ministro Maroni farebbe più bella figura a rimanere in silenzio e portare a casa l’ennesima bocciatura, che questa volta proviene dal Consiglio di Stato, delle trovate che avrebbe voluto propinarci come geniali, ma che invece sono state solo una sequela di tristi conferme della politica fumosa del Governo uscente, fatta di proclami-spot insensati sulla sicurezza”.
Dura la reazione del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, che attraverso il suo Segretario Generale, Franco Maccari, commenta l’intervento dell’ex Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a seguito della notizia che il Consiglio di Stato ha bocciato la tessera del tifoso, accogliendo l’appello presentato da Codacons e Federsupporter contro la decisione del Tar del Lazio che nelle scorse settimane aveva respinto il ricorso di primo grado presentato dalle due organizzazioni.
Queste contestavano il fatto che per ottenere la tessera e, di conseguenza, abbonamenti e biglietti, i tifosi fossero costretti ad acquisire una carta di credito ricaricabile. Il Consiglio di Stato ha motivato sostenendo che “l’abbinamento inscindibile (e quindi non declinabile dall’utente) tra il rilascio della tessera di tifoso e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo”.
Maroni, per parte sua, ha ribadito che “la legittimità della tessera del tifoso non viene messa in discussione” dalla pronuncia del Consiglio di Stato, augurandosi quindi “che il Governo confermi uno strumento che – ha detto -, al di là degli aspetti commerciali che sono gestiti direttamente dalle società, si è rivelato efficace per arginare il fenomeno della violenza negli stadi”.
“Ma il grado di violenza con cui noi Operatori della Sicurezza siamo chiamati purtroppo troppo spesso a confrontarci sui campi sportivi avrebbe richiesto e richiede uttora ben altri interventi.
Avrebbe richiesto il coraggio di intervenire con leggi dure e certe, con provvedimenti ferrei che dimostrassero l’irremovibilità dello Stato di fronte alla cieca, insulsa violenza i veri e propri criminali travestiti da tifosi di calcio imbecilli. Avrebbe richiesto interventi irati a mettere le Forze di Polizia nelle condizioni di mezzi e di uomini tali da affrontare l problema senza dover andare puntualmente incontro a rischi che vanno oltre ogni agionevolezza. Avrebbe richiesto l’autorevolezza di richiamare seriamente alle proprie esponsabilità le società calcistiche, senza piegarsi al volere dei soliti poteri economici, acendo pagare il servizio di ordine pubblico ai club proprio come avviene nel caso ell’intervento dei Vigili del fuoco o stabilendo sanzioni veramente dure per chi non fa la propria parte per impedire alla teppa di mescolarsi ai veri tifosi e fare danni”.
Conclude Maccari – “avremmo potuto assistere a tanti interventi di cui parla Maroni, e cioè davvero ‘efficaci per arginare il fenomeno della violenza negli stadi’, proprio come se ne sono visti negli altri Paesi. Ma invece no! Noi ci siamo distinti per una ‘tesserina’ che oltre a rappresentare una presa in giro nel campo della Sicurezza, è stata anche una ‘sola’, dal momento che il Consiglio di Stato ha parlato di ‘pratica commerciale scorretta’. E meno male che l’ha inventata un Ministro dell’Interno!”.
